Tag: Stato di Polizia

  • Viola, alias provaci con me e sei in galera

    Il desiderio fondamentale di una donna è quello di stare al sicuro, il che vuol dire che la sua intimità, il suo modo di essere e di vivere, non può e non deve essere violato.

    Tuttavia, più e più volte, nella storia e nell’attualità, si sono registrati tentativi anche fatali di violare questa intimità e questa sicurezza, generalmente da parte del genere maschile, che di questa intimità neanche ha la concezione a volte.

    Sulla base di questo, molti movimenti, tra cui i vari femminismi, si sono impegnati per promuovere iniziative per prevenire ciò e garantire una esistenza migliore alle donne.

    In molti Paesi sviluppati, tali iniziative sono già diventate leggi.

    Non in Italia, dove una nota associazione (di cui non facciamo il nome) ha lanciato e sta promuovendo iniziative per tutelare le donne, usando un colore tradizionalmente associato all’universo femminile, il viola appunto.

    Tra tali iniziative, ne spiccano due in particolare: un corso di formazione per attività pubbliche e una applicazione per videochiamate.

    I Punti Viola

    Il progetto Punti Viola sta formando diverse attività a contatto con il pubblico in giro per l’Italia per educare il personale sensibilizzandolo riguardo le molestie e la violenza.

    I centri aderenti, che l’associazione mira a far diventare veri e propri presìdi, devono inoltre esporre abbondante materiale informativo.

    L’obiettivo generale sarebbe (a loro dire) quello di attivare il cittadino nel contrastare la violenza partendo dal territorio, unendo le vittime di violenza in una vera e propria rete, e rendendo le città più sicure e più informate.

    L’iniziativa sta già riscuotendo successo, specie nelle grandi città.

    L’app Viola

    Questa non è una applicazione come tutte le altre: Viola (anche nota come Viola Walk Home) è una applicazione di videochiamate disponibile 24/7 rivolta al genere femminile.

    L’applicazione ricalca e migliora un fenomeno diffuso a partire dal 2020, quello delle dirette su Instagram per strada a scopo di intimidazione e supporto reciproco, ed è presente anche su quest’ultimo social con il suo servizio sicuro e privato di videochiamate.

    Al momento, è in fase di test e le videochiamate con le volontarie devono essere prenotate con almeno un’ora di anticipo.

    L’applicazione è ricca di funzioni, e mette in contatto utenti che non si sentono sicuri per strade tra di loro e con le volontarie dell’applicazione.

    Attraverso la funzione di videochiamata, l’applicazione cattura eventuali momenti o approcci indesiderati che possono essere registrati o essere usati come prova legale in seguito.

    Durante la videochiamata, appare inoltre un tasto che può essere premuto per collegarsi istantaneamente con le Forze dell’Ordine.

    Le videochiamate sono tutte geolocalizzate, e sono presenti informazioni sui Punti Viola e funzioni di allerta.

    L’applicazione è progettata per intimidare eventuali aggressori.

    Conseguenze

    Queste iniziative possono essere usate come arma contro violentatori, seduttori e gente che approccia per noia.

    L’approccio a freddo, con una diffusione capillare di tali strumenti, potrebbe diventare impraticabile.

    Inoltre, le denunce potrebbero aumentare a dismisura la popolazione carceraria italiana, già al collasso per sovraffollamento, e sporcare la fedina penale, precludendo posti di lavoro e aumentando la povertà e il rischio di ulteriori crimini per disperazione.

    Approfittando di fatto di un desiderio fondamentale delle donne per creare un vero e proprio stato di polizia, con ripercussioni fondamentali sulla libertà individuale.

    Morale

    Ogni volta che vedete una donna o una ragazza visibilmente con un cellulare e/o delle cuffie, state attenti, perché potrete essere registrati e le prove potrebbero essere usate contro di voi.

    Come già spiegato nel precedente articolo su Are We Dating the Same Guy, la seduzione nella vita reale non è un ambiente che tollera errori: uno solo e siete fuori.

    Vale la pena il rischio di approcciare una ragazza sconosciuta per strada?